A noi la battaglia, a Dio la Gloria

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giovedì 3 giugno 2010


DATI ABORTO AVELLINO ! ! !


L’assistente sociale che lavora presso l’ospedale di Curteri in Mercato San Severino ci parla delle sue tristi ma anche eroiche esperienze fatte nel suo specifico ambito di lavoro ossia l’assistenza sociale alle donne prima che abortiscano. In Pratica le donne che hanno intenzione di abortire dopo essersi rivolte al consultorio familiare si rivolgono a lei come ultima tappa prima di andare in ospedale per praticare quella pratica che per evitare che la si chiami per il suo vero nome gli si è messo un nome grazioso : I.V.G. (interruzione volontaria della gravidanza) quasi a manifestare uno stratagemma per sentirsi più apposto con la coscienza.
Da lei passano tra le quattro e le sei donne alla settimana; si tratta spesse volte di donne che non hanno più alcuna speranza di far nascere il futuro bambino che già portano in grembo; potremmo chiamarle disperate e forse così tanto da farci pensare che non provino nemmeno a chiedere aiuto e di certo non si sentiranno aiutate in nessun modo a portare avanti la gravidanza se trovano un asettico ufficio dove non c’è nessuno che prova ad aiutarti e dove tutto è indifferente al suo problema e magari mentre una marea di pensieri si affolla nella mente della donna, l’assistente sociale sbotta : firmi qui.In realtà la 194 all’articolo due prevede contributi tesi a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza e la nostra assistente si impegna proprio in questo offrendo nei limiti del possibile una via alternativa alla donna e una prova che lei in questo rappresenta un’eccezione è il fatto che prima che arrivasse lei a Curteri si praticavano quattrocentocinquanta aborti l’anno, ora con il suo lavoro che consiste nello stare vicino alla donna aiutandola e offrendole un’altra e di certo migliore opportunità ecco che La cifra si è abbassata a duecentocinquanta aborti l’anno ! (duecento in meno all’anno). Molte donne pensano di non aver nulla nella pancia tanto da restare meravigliate se con l ‘ecografia viene mostrato loro il battito cardiaco dell’embrione ( che inizia a battere a diciotto giorni ) e di certo rimarrebbero scioccate se le si mostrasse l’immagine di un feto a due o tre mesi che con le ultime tecnologie è possibile ricavare non solo a colori ma anche ad immagini tridimensionali. Ma andiamo alle statistiche riguardanti la regione Campania ed in particolare la provincia di Avellino : “Avellino è il centro d'elezione per gli aborti in Campania. Lo è sia perché qui esiste una struttura sanitaria all'avanguardia nel settore, quella dell' azienda ospedaliera S. Giuseppe Moscati (l’ex Capone), dotato di tutte le apparecchiature più moderne, che attira pazienti da tutta la regione perché in grado di effettuare 33 interventi la settimana; sia perché è alto il numero di donne irpine che ricorrono a tale pratica. E' il dato che emerge dalle ultime statistiche rese note dall'Istat relative al 1998. Si tratta di una tendenza che è confermata dai dati sulle interruzioni di gravidanza degli anni 1999 e 2000. Circa 1500 erano state le interruzioni di gravidanza del 1998 praticate presso l'ospedale Capone; altrettante ce ne sono state nei due anni successivi, con il 5% in meno nel 1999 ed un 5% in più nel 2000. Finora si era sempre creduto che la questione aborto fosse, per l'Irpinia, un problema d'importazione dalle altre provincie della Campania. Questo è sicuramente vero per gli aborti praticati presso l'ospedale Capone che effettua interventi per circa il 60% su donne non irpine. I dati Istat confermano che il maggior numero di aborti della Campania viene realizzato proprio presso l' azienda ospedaliera S. Giuseppe Moscati di Avellino “. In Irpinia, in sostanza, il comportamento collettivo è caratterizzato da un'ipocrisia di fondo: dietro ad un apparente perbenismo vi sono comportamenti che vanno in direzioni del tutto opposte, com'è del resto tipico di tutta la provincia italiana. In tutto il territorio nazionale invece si parla di ben 140.000 aborti l'anno ! e il numero complessivo di aborti praticati dall’approvazione della pseudo legge 194 nel 1978 fino ad aggi 2008 ammonta a più di cinque milioni ! pensate un po’ un numero più di due volte superiore agli abitanti di Roma ! quale immenso cimitero… E nel mondo ? : " Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (dati del 1997) ogni anno sarebbero praticati 53 milioni di aborti nel mondo, ovvero ogni dodici mesi si ha un numero di vittime innocenti pari a quelle provocate dall’intera Seconda guerra mondiale. Da tempo, l'attacco alla vita si muove su più fronti: marcia diviso per colpire unito. La sperimentazione sugli embrioni, la clonazione ed infine l'eutanasia, proposti come un mirabile traguardo scientifico o come strumenti per mantenere la dignità dell'uomo su certi standard; in realtà sono solo frutto di una perversa e irrispettosa idea della vita, animata da un depravato edonismo e venduta a tutti sotto la falsa bandiera di un buonismo pietistico. L’aborto è un delitto che assume una particolare gravità perché viene soppresso un essere umano che si affaccia alla vita, il più innocente tra tutti, che non può essere considerato un aggressore e tanto meno un ingiusto aggressore. Questo essere umano è debole, inerme, privo anche di quella minima forma di difesa che è data dal pianto del neonato. E’ totalmente affidato alla protezione e alle cure di colei che lo porta in grembo. Eppure spesso è proprio lei, la madre, a chiederne l’ uccisione o a procurarla.In tal modo l’aborto va anche oltre la responsabilità delle singole persone tanto da assumere una dimensione sociale: è una ferita gravissima fatta alla società e alla sua cultura da coloro che dovrebbero esserne i costruttori e i difensori. E’ una enorme minaccia contro la vita, non solo di singoli individui, ma anche dell’intera civiltà. Nella società così organizzata e diretta vi è una struttura di peccato contro la vita umana non ancora nata. L’Italia ha un triste primato non solo in Europa, ma anche nel mondo ed è quello della denatalità, (in media 1,19 figli per famiglia ) con le conseguenze anche di carattere sociale ed economico che ne derivano. Se noi avessimo i cinque milioni e più di italiani uccisi con l’aborto procurato con l’aiuto del medico, senza contare quelli uccisi con i prodotti chimici, oggi forse non avremmo bisogno di immigrati, considerati da alcuni una preziosa risorsa ( sebbene su questo il dibattito resta giustamente aperto) . La vera ricchezza l’avevamo ed è stata buttata tra i rifiuti. E’ stato compiuto un genocidio, una distruzione in massa di bambini italiani che tendevano alla vita con tutte le loro forze.
Se il nostro sguardo si allarga agli altri Paesi del mondo, noi vediamo che gli aborti ogni anno raggiungono la cifra spaventosa di decine e decine di milioni.
LA SCIENZA STESSA CI DICE CHE IL CONCEPITO PRESENTA CARATTERI UNICI E IRRIPETIBILI FIN DAI PRIMI ISTANTI DI VITA, PROPRIO COME OGNI ESSERE UMANO e allora perché tutto ciò ?
Un tempo i cavalieri venivano investiti dalla Chiesa per difendere orfani, poveri e vedove oggi invece, se ce ne fossero dovrebbero di certo intraprendere una battaglia per dare voce a chi proprio non ne ha, nemmeno per piangere !. I potenti del del mondo che hanno pilotato l’abbassamento demografico
avrebbero dovuto dar ragione a quei grandi della storia che hanno rappresentato e rappresentano l’aspetto più umano e dignitoso della vita umana. Ricordiamone alcuni tra i più noti e autorevoli :
“ Pertanto, con l’autorità che Cristo ha conferito a Pietro e al suoi Successori, in comunione con i Vescovi della Chiesa cattolica, confermo che l’uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale. (…) La scelta deliberata dl privare un essere umano innocente della sua vita è sempre cattiva dal punto di vista morale e non può mai essere lecita né come fine, né come mezzo per un fine buono", (Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, n. 57).
"Per questo è necessario aiutare tutte le persone a prendere coscienza del male intrinseco del crimine dell'aborto che, attentando contro la vita umana al suo inizio, è anche un'aggressione contro la società stessa." (Papa Benedetto XVI)
"Mi sembra chiaro come la luce del giorno che l'aborto è un crimine." (Mahatma Gandhi)
"...Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me". ( Madre Teresa di Calcutta).
Francesco diana

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